Uno dei temi più ricorrenti in questo periodo storico di crisi e cambiamenti epocali è il lavoro. In questi giorni è venuto a trovarmi un cliente che mi ha parlato del suo lavoro. "Faccio un lavoro noioso che non mi gratifica e non mi dà piacere ma quanto meno ho uno stipendio". Nel suo viso tutta l'insoddisfazione e la frustrazione, gli occhi spenti. Faccio silenzio e subito dopo ribalto la sua storia: questo evento accade al fine di suscitare un'emozione che se vissuta fino in fondo mi porta la chiave per risolvere il problema. L'emozione non mi rende vittima, l'emozione è espressione dell'anima che mi vuole portare fuori dalla mente e dai suoi condizionamenti sul lavoro. L'anima ci chiede di essere al servizio di un ideale, di una passione, di un talento e non più al servizio del sistema o del sogno di qualcun altro.
Antonio Sorbello