Antonio Sorbello
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Agisco nell’ambito delle attività professionali non ordinistiche, attività disciplinate dalla Legge 4/2013.
Seguo il codice etico dove il coaching è definito:
“Una partnership con il cliente che attraverso un processo creativo stimola la riflessione ispirandolo a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale”.
Parte 1: Filosofia e definizione di Coaching
Mi attengo alla metodologia di coaching nella quale il cliente è prima di tutto rispettato, sia dal punto di vista personale che professionale, e considero il cliente in grado di gestire efficacemente la propria vita ed il proprio ambito lavorativo.
Ogni cliente viene visto come una persona creativa e piena di risorse. Sulla base di ciò, le responsabilità del coach sono:
1)scoprire, rendere chiari ed allineare gli obiettivi che il cliente desidera raggiungere;
2)guidare il cliente in una scoperta personale di tali obiettivi;
3)far in modo che le soluzioni e le strategie da seguire emergano dal cliente stesso;
4)lasciare piena autonomia e responsabilità al cliente.
Parte 2: Definizione del coaching
Il coaching professionale è un rapporto di partnership che si stabilisce tra coach e cliente con lo scopo di aiutare quest’ultimo ad ottenere risultati ottimali in ambito sia lavorativo che personale. Grazie all’attività svolta dal coach, i clienti sono in grado di apprendere ed elaborare le tecniche e le strategie di azione che permetteranno loro di migliorare sia le performance che la qualità della propria vita.
Durante ciascun incontro è il cliente stesso a scegliere l’argomento della conversazione, mentre il coach lo ascolta ponendo osservazioni e domande. Questa interazione contribuisce a creare maggiore chiarezza ed induce il cliente a divenire proattivo.
L’attività di coaching accelera la crescita dell’individuo in quanto grazie ad essa ognuno giunge a focalizzare in maniera più efficace e consapevole gli obiettivi da raggiungere e le conseguenti scelte da porre in atto.
Nel coaching si osserva “dove si trova il cliente oggi”, quale sia cioè la situazione attuale di partenza, e si definisce, in comune accordo, ciò che egli è disposto a fare per raggiungere “la meta in cui vorrebbe trovarsi domani”.
Parte 3: Standard di condotta professionale
Condotta professionale generale
In qualità di coach :
1)mi comporterò sempre in modo da riflettere positività sulla professione e mi asterrò da comportamenti o dichiarazioni che potrebbero avere effetti negativi sul pubblico a riguardo della comprensione o della reputazione del coaching come professione.
2) non pronuncerò coscientemente dichiarazioni che siano false o ingannevoli, né scriverò il falso in qualsivoglia documento a riguardo della professione del coaching.
3)rispetterò diversi approcci al coaching. Onorerò gli sforzi ed il contributo di altri e non li rappresenterò erroneamente come miei.
4)presterò attenzione a qualsiasi questione che potrebbe potenzialmente condurre all’uso improprio della mia influenza – riconoscendo la natura del coaching e il modo in cui potrebbe avere un effetto sulla vita altrui.
5)mi sforzerò e farò in tutti I modi per riconoscere questioni personali che potrebbero essere in conflitto con le mie relazioni professionali o interferire con la mia prestazione di coach. Qualora i fatti o le circostanze lo consiglino, cercherò immediatamente assistenza professionale per determinare il miglior da farsi, incluse eventuali sospensioni o interruzioni della relazione di coaching.
6)come formatore o supervisore di coach attuali e potenziali, mi comporterò seguendo con il codice etico previsto per tutte le situazioni di formazione e supervisione.
7)condurrò e pubblicherò le mie ricerche con competenza e onestà, seguendo gli standard scientifici. Le mie ricerche verranno portate avanti con il consenso necessario da parte di chi sarà in esse coinvolto, mantenendo un approccio che protegga ragionevolmente i coinvolti da danni potenziali. Tutto lo sforzo di ricerca sarà portato avanti secondo l’osservanza delle leggi in materia del paese in cui si effettua la ricerca.
8)mi impegno ad una gestione del lavoro di coach che promuova la riservatezza e osservi le leggi applicabili e che crei, mantenga, archivi e distrugga i record del lavoro fatto in relazione alla pratica di coachin.
9)Mi renderò responsabile di stabilire limiti chiari, appropriati e che tengano in considerazione elementi di diversità culturale, nella prassi dei rapporti con i clienti.
10)Farò chiari accordi con i miei clienti e li onorerò nel contesto di relazioni professionali di coaching.
11)Mi assicurerò che alla sessione iniziale il mio cliente comprenda la natura del coaching, i confini della riservatezza, gli accordi economici e gli altri termini del contratto di coaching.
12)Identificherò accuratamente le mie qualifiche, abilità specifiche ed esperienza come coach.
14)non fuorvierò intenzionalmente né farò dichiarazioni false su quanto il mio cliente riceverà dal processo di coaching o da me come coach.
15)non darò informazioni o suggerimenti che io ritenga fuorvianti né ai miei clienti né a clienti prospettici.
16)non sfrutterò scientemente nessun aspetto della relazione coach-cliente per un vantaggio o beneficio personale – professionale o economico.
17)accetterò il diritto del mio cliente di terminare il rapporto di coaching in qualsiasi momento. registrerò le indicazioni del mio cliente che egli/ella non stia beneficiando dalla ns relazione professionale.
18)se ritenessi che il cliente potrebbe essere servito in modo migliore da un altro coach, o da altre risorse, incoraggerò il cliente a cambiare.
19)suggerirò al mio cliente di cercare il beneficio di altri servizi professionali qualora lo ritenessi indicato od appropriato.
20)mi farò carico di tutte le ragionevoli azioni per notificare le autorità più appropriate nell’eventualità che un cliente manifesti intenzioni di causare pericolo a sé o ad altri.
Riservatezza
rispetterò la riservatezza dei dati personali dei miei clienti fatta eccezione di eventuale autorizzazioni da parte del mio cliente o di richieste di legge.
otterrò autorizzazione dai miei clienti prima di divulgare i loro nomi come clienti o referenze, o qualsiasi altra informazione che li identifichi.
otterrò autorizzazione dalla persona che sarà coached prima di divulgare informazioni a terzi che mi remunerassero per ciò.
Conflitto di interesse.
cercherò di evitare conflitti tra i miei interessi e quelli dei miei clienti.
se sorgessero conflitti di interesse potenziali o manifesti, ne parlerò apertamente con i miei clienti e discuterò come gestirli nel miglior interesse del cliente.
comunicherò in anticipo ai miei clienti di qualsivoglia remunerazione da terzi che potrei ricevere come riferimento di quel cliente.
mi presterò a baratti per servizi, merci o altra compensazione non monetaria solo se non avesse effetti sulla relazione di coaching.
Etica professionale
In qualità di coach professionista conosco le seguenti linee di condotta etiche e morali da seguire, gli obblighi sia verso i miei clienti, sia nei confronti dei colleghi e della comunità economica e sociale in generale.
Garantisco di riservare sempre a tutti gli individui, di qualunque estrazione sociale o culturale essi siano, la massima dignità, considerandoli liberi ed eguali, impegnandomi a metterli a loro agio nel migliore dei modi.