“Che cosa hai mangiato?” è una delle domande che intercorre spesso nelle nostre conversazioni. Non ci interessa il come, né tanto meno il luogo. Ad indicare come il cibo sia molto più di un semplice pezzo di materia che introduciamo nel nostro corpo. Immaginare ad esempio il cibo slegato dalla tavola e dalla convivialità è davvero difficile. Si mangia, si sta insieme, si parla e fin qui tutto bene. Chiedere ad un figlio o ad un amico che cosa abbia mangiato è diventato un automatismo. Perchè? Siamo ossessionati dal cibo? Forse sì, forse no. La pubblicità martellante di questi ultimi decenni ha sicuramente contribuito a creare quella sensazione di “ho bisogno di cibo” che però stride in un’epoca di abbondanza e spreco come questa. C’è sicuramente dell’altro e questo va ricercato all’interno di ognuno di noi per scoprire quali dinamiche si nascondono nel rapporto tra cibo, corpo e mente. Un’ ulteriore pratica di consapevolezza da portare nelle nostre vite, con amore ed entusiasmo.
Antonio Sorbello